Rotolo sacchi plastica piccoli, budget
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Rotolo sacchi plastica piccoli, budget
Bleniostar
Io personalmente le acquisto sempre, sono comodi e penso tanti como me li tengono a portata di mano per diversi motivi e utilizzi. non sarebbe il caso di riuscire a proporre una opzione di sacchi piccoli ecologici come gia avete la linea eco per il compost ?
ma in versione rotolo sacchi piccolini cosi come il gia nominato rotolino da la budget?
Sarebbe un buon apporto per la causa ecologica che si porta avanti in questi tempi per continuare a creare coscienza anche indirettamente.
un saluto
ma in versione rotolo sacchi piccolini cosi come il gia nominato rotolino da la budget?
Sarebbe un buon apporto per la causa ecologica che si porta avanti in questi tempi per continuare a creare coscienza anche indirettamente.
un saluto
3 replies
Last activity 6 years ago
M-Infoline
Grazie per la tua richiesta @Bleniostar. Gli accertamenti richiedono un po' di tempo. Ti prego quindi di pazientare. Ti farò sapere appena possibile. Cordiali saluti e buona giornata, Tamara
M-Infoline
Grazie per la tua pazienza @Bleniostar
Le bioplastiche sono materie sintetiche realizzate con materie prime rinnovabili, parzialmente biodegradabili. La biodegradabilità di questi materiali dipende dall'azione di microrganismi o enzimi. Questi materiali possono essere realizzati con materie prime rinnovabili oppure con derivati del petrolio. Negli scorsi anni ci siamo più volte occupati a fondo del tema delle materie plastiche biodegradabili, stilando i relativi ecobilanci. Questi ecobilanci mostrano che le materie plastiche biodegradabili a base di mais e canna da zucchero non ottengono risultati migliori rispetto alle materie plastiche convenzionali, nonostante siano perlopiù realizzate con materie prime rinnovabili e siano compostabili. Uno studio ha permesso di confrontare i bilanci ecologici di un sacchetto in plastica convenzionale (HDPE) e di un sacchetto in bioplastica (PLA). Il normale sacchetto in plastica evidenzia un impatto ambientale pari alla metà di quello del sacchetto biodegradabile. I motivi del risultato negativo ottenuto dai sacchetti biodegradabili sono riconducibili ad aspetti della coltivazione delle materie prime rinnovabili come per esempio l’agricoltura intensiva, le monocolture e l’impiego di piante geneticamente modificate (per es. mais transgenico). Inoltre, per ottenere la stessa stabilità e resistenza delle plastiche convenzionali, i sacchetti realizzati con la bioplastica richiedono più materiale. Un altro problema è costituito dal fatto che la produzione di materiali biodegradabili in parte rivaleggia con la produzione di derrate alimentari: le bioplastiche sono ricavate per esempio da amido di mais, di patate o di soia, alimenti fondamentali per buona parte dell’umanità.
Per i motivi summenzionati, allo stato attuale prendiamo in considerazione l’impiego di bioplastiche per sacchetti e altri imballaggi solo se negli ecobilanci queste ottengono risultati migliori rispetto alle materie plastiche convenzionali, se la loro produzione non entra in concorrenza con quella delle derrate alimentari e se la produzione non prevede l’utilizzo di organismi geneticamente modificati. Per questo utilizziamo una quota molto esigua di imballaggi a base di bioplastiche. Tuttavia, osserviamo con attenzione gli sviluppi in questo settore e li sottoponiamo a costanti verifiche. Anche uno studio degli ecobilanci EMPA sulle borse della spesa (versione 2014) conferma che i sacchetti di plastica compostabili ottengono risultati nettamente peggiori rispetto ai sacchetti realizzati con nuovo granulato e materiale riciclato. Lo studio dimostra che le borse compostabili determinano un effetto serra maggiore e un'eutrofizzazione superiore rispetto a quelle in nuovo granulato o materiale riciclato.
Grazie per la tua comprensione e cari saluti, Luisa
Le bioplastiche sono materie sintetiche realizzate con materie prime rinnovabili, parzialmente biodegradabili. La biodegradabilità di questi materiali dipende dall'azione di microrganismi o enzimi. Questi materiali possono essere realizzati con materie prime rinnovabili oppure con derivati del petrolio. Negli scorsi anni ci siamo più volte occupati a fondo del tema delle materie plastiche biodegradabili, stilando i relativi ecobilanci. Questi ecobilanci mostrano che le materie plastiche biodegradabili a base di mais e canna da zucchero non ottengono risultati migliori rispetto alle materie plastiche convenzionali, nonostante siano perlopiù realizzate con materie prime rinnovabili e siano compostabili. Uno studio ha permesso di confrontare i bilanci ecologici di un sacchetto in plastica convenzionale (HDPE) e di un sacchetto in bioplastica (PLA). Il normale sacchetto in plastica evidenzia un impatto ambientale pari alla metà di quello del sacchetto biodegradabile. I motivi del risultato negativo ottenuto dai sacchetti biodegradabili sono riconducibili ad aspetti della coltivazione delle materie prime rinnovabili come per esempio l’agricoltura intensiva, le monocolture e l’impiego di piante geneticamente modificate (per es. mais transgenico). Inoltre, per ottenere la stessa stabilità e resistenza delle plastiche convenzionali, i sacchetti realizzati con la bioplastica richiedono più materiale. Un altro problema è costituito dal fatto che la produzione di materiali biodegradabili in parte rivaleggia con la produzione di derrate alimentari: le bioplastiche sono ricavate per esempio da amido di mais, di patate o di soia, alimenti fondamentali per buona parte dell’umanità.
Per i motivi summenzionati, allo stato attuale prendiamo in considerazione l’impiego di bioplastiche per sacchetti e altri imballaggi solo se negli ecobilanci queste ottengono risultati migliori rispetto alle materie plastiche convenzionali, se la loro produzione non entra in concorrenza con quella delle derrate alimentari e se la produzione non prevede l’utilizzo di organismi geneticamente modificati. Per questo utilizziamo una quota molto esigua di imballaggi a base di bioplastiche. Tuttavia, osserviamo con attenzione gli sviluppi in questo settore e li sottoponiamo a costanti verifiche. Anche uno studio degli ecobilanci EMPA sulle borse della spesa (versione 2014) conferma che i sacchetti di plastica compostabili ottengono risultati nettamente peggiori rispetto ai sacchetti realizzati con nuovo granulato e materiale riciclato. Lo studio dimostra che le borse compostabili determinano un effetto serra maggiore e un'eutrofizzazione superiore rispetto a quelle in nuovo granulato o materiale riciclato.
Grazie per la tua comprensione e cari saluti, Luisa