Merce o denaro? | Generale | Forum | Migros Migipedia

Merce o denaro?

Ware oder Geld?

Sarei interessato a conoscere il parere della comunità di Migipedia sulla seguente situazione:

Situazione iniziale: è in corso una promozione del 30% per un determinato gruppo di articoli. L'ultimo giorno della promozione, un cliente acquista un capo di abbigliamento contrassegnato da 100 franchi e paga 70 franchi alla cassa. A casa, però, il cliente si accorge di aver acquistato la taglia sbagliata e riporta il capo in negozio il giorno successivo (cioè allo scadere della promozione) per cambiarlo. Trattandosi di un articolo dell'assortimento attuale e non di un articolo in saldo, il cambio è generalmente possibile dietro presentazione dello scontrino.

A questo punto si possono scegliere due opzioni:

A) Il negozio ritira il capo d'abbigliamento e ne dà al cliente uno della taglia appropriata.

B) Poiché la promozione è scaduta, il negozio rimborserà al cliente il prezzo di acquisto di 70 franchi svizzeri. Se il cliente vuole portare a casa un capo della taglia giusta, deve pagare 100 franchi.

Domanda per voi: qual è la gestione che ritenete più comprensibile, e per quale motivo?

Tutte le risposte (5)

Ciao Sirio,
Anche a me interesserebbe il parere di un esperto su queste due opzioni; presumo che la procedura in questi casi sia regolamentata e stabilita da qualche parte.
A mio avviso, la gestione B) sarebbe più comprensibile [se forse non più accomodante], in quanto tiene più strettamente conto di questo principio di azione.

Ospite

A mio parere, si dovrebbe applicare la scelta A, sempre presupponendo che esista un diritto generale di cambio. Non si può dire: siccome oggi non è più un giorno di offerta speciale, ora devi pagare di più per la nuova taglia. Dopo tutto, si tratta di un cambio e non di un nuovo acquisto.

Vediamo un altro esempio: Il 1° marzo il cliente Migipeti ha acquistato un televisore GAFFI HD++88. Oggi, 24 ottobre, il televisore si rompe. Migipeti si reca quindi in negozio e porta l'apparecchio in riparazione. Si rende conto che il guasto è irreparabile. La garanzia è ancora valida e a Migipeti viene offerto un apparecchio sostitutivo dello stesso tipo. Poiché i prezzi degli apparecchi elettronici in Svizzera sono in calo da anni, il GAFFI HD++88 è oggi più conveniente rispetto al 1° marzo. Migipeti riceve quindi non solo un apparecchio sostitutivo, ma anche la differenza rispetto al prezzo di acquisto di allora?
No. Perché?
Perché? La transazione contrattuale è avvenuta il 1° marzo.
Lo stesso vale per l'acquisto descritto da Sirio: L'acquisto, cioè la conclusione del contratto tra acquirente e venditore, è avvenuto l'ultimo giorno della promozione. L'acquirente restituisce il capo di abbigliamento il giorno successivo perché si è accorto a casa che la taglia è sbagliata. Poiché in linea di principio è possibile un cambio, l'indumento deve essere restituito senza modificare le condizioni (prezzo di vendita), perché solo in questo caso il contratto è stato adempiuto in modo soddisfacente sia per l'acquirente che per il venditore (l'acquirente deve aver ricevuto dal venditore il servizio corretto [taglia dell'indumento]).

Ospite

La selezione B non ha più nulla a che fare con un cambio. Poiché il cliente riceve il rimborso dei 70 franchi pagati per il capo d'abbigliamento il giorno precedente, il contratto d'acquisto è stato annullato. Il cliente è libero di decidere se acquistare o meno lo stesso capo di abbigliamento nella taglia giusta. In tal caso, effettua un nuovo acquisto, ossia viene stipulato un nuovo atto contrattuale tra venditore e acquirente e, poiché la promozione non esiste più, deve pagare anche il prezzo normale di 100 franchi.

Ospite

Ciao Sirio
Solo come gesto di buona volontà, l'opzione A dovrebbe essere quella giusta. Sarebbe anche in linea con l'idea di correttezza e sentimento. D'altra parte, va notato dal punto di vista giuridico che non esiste un diritto generale di scambio nel diritto di vendita generale. Ciò è aggravato dal fatto che la scelta o la relativa decisione sbagliata si colloca nell'area di rischio dell'acquirente. Di conseguenza, la variante B deve essere considerata ammissibile.

Dato che il diritto di recesso e il diritto di sostituzione sono generalmente consueti (parte dell'accordo contrattuale tra il rivenditore e l'acquirente), la variante A dovrebbe essere applicata nel caso in questione. A condizione, ovviamente, che il diritto di cambio non sia stato annullato dalla campagna di sconti (cosa altrettanto comune) e che sia stato effettivamente concesso.

Grazie per i vostri commenti. Quello di Mathomas è molto fondato, ma ha un intoppo cruciale, che master-mind ha descritto magnificamente (potrei anche sottoscrivere immediatamente le prime due frasi). Questo ragionamento funzionerebbe solo se l'acquirente avesse il diritto legale al cambio e/o se la colpa fosse del negozio che ha scelto la taglia sbagliata. Ma non è questo il caso.
Per essere più precisi: Migros (che non nega apertamente il diritto di cambio per le promozioni dell'assortimento attuale) pratica la variante B. A dire il vero, la filiale di Berna Marktgasse mi ha fatto letteralmente salivare. Questa pratica può essere spiegabile dal punto di vista legale, ma non riesco a vederci una vera logica dietro, nonostante ci abbia pensato per giorni. Il fatto che in questo caso particolare (metà dell'importo qui elencato a scopo illustrativo) si trattasse in realtà di una camicia a quadri piccoli non è privo di un certo elemento comico.