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Isola ad alto prezzo Svizzera

Hochpreisinsel Schweiz

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"I grandi distributori non negoziano abbastanza"

I prezzi in Svizzera sono diminuiti del sette per cento dal 2015, ma la differenza di prezzo rispetto ad altri Paesi ha continuato a crescere. Il "Forum dei consumatori" chiede ai grossisti di esercitare una maggiore pressione nelle trattative sui prezzi con i fornitori e di eliminare i prodotti troppo cari dal loro assortimento.
L'abbandono dei prodotti troppo costosi è il mezzo giusto per esercitare una pressione che faccia rinsavire i fornitori che chiedono prezzi troppo alti. Questa è l'opinione di Dominique Roten, portavoce del Forum svizzero dei consumatori.
Tuttavia, questo mezzo di pressione è ancora troppo poco utilizzato nelle trattative sui prezzi. Roten critica il fatto che la Svizzera sia ancora un'isola ad alto prezzo due anni dopo la caduta dell'euro.

Coop: "L'abbandono è un'arma a doppio taglio".
Interpellato dal programma per consumatori SRF "Espresso", il grossista Coop ha confermato di negoziare regolarmente i prezzi di acquisto con i fornitori. Secondo il portavoce Urs Meier, le trattative sono "dure ma eque".
Coop aveva già bandito i prodotti di marca dagli scaffali nel 2011 e nel 2015 in risposta a trattative fallite. Alcuni di questi sono stati poi reintrodotti nell'assortimento a un prezzo inferiore. Tuttavia, la minaccia di delisting è "l'ultima spiaggia", poiché questo passo mette a dura prova i rapporti commerciali.
Anche la portavoce di Migros, Monika Weibel, si è espressa in tal senso: "Abbiamo già minacciato di cancellare i prodotti dal listino durante le trattative con i fornitori e, in casi eccezionali, li abbiamo addirittura ritirati dagli scaffali", ha dichiarato la responsabile dei media di Migros.
Tuttavia, l'obiettivo è quello di poter offrire ai consumatori i prodotti di marca più popolari nel modo più duraturo possibile. Tuttavia, non si può escludere che questo "ultimo asso nella manica" venga giocato di nuovo in casi eccezionali.

"Lidl ha mantenuto la sua minaccia".

Anche il discount Lidl ha messo in atto la minaccia di delisting. Il suo dipartimento di comunicazione aziendale ha confermato all'"Espresso" di aver bandito tutti i prodotti Nivea dai suoi scaffali alla fine del 2015. "Le relazioni commerciali con Beiersdorf Schweiz AG sono state sospese per oltre un anno", ha scritto Lidl in risposta a una richiesta dell'"Espresso".

L'azienda produttrice di Nivea non si sbilancia: "Il rapporto commerciale è basato sulla fiducia". Per questo motivo, non vengono rilasciate dichiarazioni al pubblico.
Anche il discount "Aldi" è restio a fornire informazioni e non vuole dare alcun dettaglio sulle trattative sui prezzi. È e rimane certo che i grossisti continueranno a essere cauti nel sospendere i prodotti, poiché sono proprio i prodotti più venduti ad attirare i clienti nei loro negozi nonostante i prezzi gonfiati.

Fonte: e intervista
http://www.srf.ch/sendungen/kassensturz-espresso/grossverteiler-verhandeln-zu-wenig-hart-2

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